giovedì 29 agosto 2019

Emanuele Picozzi Disco D'oro

Emanuele Picozzi riceve il disco d’oro con “sento solo il vento “ 
Dopo aver raggiunto il 66 posto nella Euro indie Music chart raggiunge la
Famosa certificazione. 

“Sento solo il
Vento “
Oltre 10.000 streaming spotify, 50.000 views YouTube. 
Top 100 in Italia , fonte fimi 
Top 66 in Europa , fonte mei 

Prossimo appuntamento 
8 settembre a Frattamaggiore (Na) 
Emanuele Picozzi ospite al mediterraneo reading festival , località :Frattamaggiore (Na) 
Ore 21:00 
“Tributo a woodStock 1969-2019” (nome della serata) 

Emanuele sarà accompagnato Al
Piano , con un intervento Acustico 

giovedì 4 luglio 2019

INTERVISTA A LEONARDO LION

E’ con piacere che vi presento Leonardo Lion, cantautore e insegnante di musica, che circa un mese fa, precisante il 26 maggio, pubblica il suo primo album, disponibile anche online e intitolato “ANEMONE”, anticipato dal singolo in promozione “Ho bisogno di te”; l’abbiamo intervistato per rivolgere direttamente a lui qualche domanda…

Benvenuto Leonardo, allora sembra che la musica ti appassioni, non soltanto dal punto di vista tecnico e teorico, ma anche pratico, non a caso avevi soltanto 12 anni quando inizi a comporre le prime canzoni e ad esibirti sui primi palchi….che cosa più di tutto desta il tuo fascino nei confronti della musica…?

Vengo da una famiglia di musicisti, anche se sono l’unico a farlo di professione e quindi sicuramente la musica è parte del mio dna e l’aver avuto in casa una chitarra sempre li sul divano della sala, certamente ha contribuito a far crescere la mia passione. Poi, stare su un palco e scambiare emozioni con il pubblico, è una cosa che mi ha sempre affascinato molto.

Nonostante infatti il tuo lavoro di insegnante, quale anche esperto di musica, hai sentito l’esigenza non solo di comunicare attraverso la musica, ma anche di contribuire ad arricchirla per mezzo dei tuoi testi e delle tue composizioni….da che cosa è scaturita questa esigenza..? Quale mondo si cela dietro il palcoscenico di Leonardo Lion…?
In generale non sono un tipo a cui piace parlare molto, o meglio è difficile trovare qualcuno con cui mi trovi bene a farlo, quindi per la maggior parte del tempo, la mia mente è sempre a lavoro, ma per comunicare con se stessa. Questo porta ad accumulare un sacco di informazioni e soprattutto a rendere le cose vissute, più forti. Da qui nasce l’esigenza di esternarle tramite i testi delle canzoni, per evitare che il cervello mi vada in fiamme.

Hai descritto “ANEMONE” come un album variegato, dove vige una certa versatilità musicale, in cui generi tra loro diversi rispecchiano una “personalità fatta di  estremi e zero mezze misure”, quanto la musica a che fare con il rischio e con il mettersi in gioco sfruttando ogni occasione?
Nella vita penso che il rischio sia indispensabile se si vuole fare qualcosa di unico, certamente sempre usando il cervello. Il mio modo di essere, porta spesso le persone a non capire mai bene come sono fatto effettivamente, perché riesco ad essere tanto freddo, quanto sensibile, tanto calmo, quanto energico, ma purtroppo senza mai trovare la via di mezzo. Questo poi naturalmente si riversa anche sul mio modo di vivere la musica. Ho suonato tanti generi musicali diversi ed ascolto tanti generi diversi. Solitamente faccio playlist del tipo: primo brano di Adriano Celentano, secondo brano dei Bee Gees, terzo dei Metallica. Cose folli …

L’album presenta un’impronta principalmente Rock, ma con testi pop cantautoriali e con sonorità che facilmente passano da suoni morbidi a suoni più duri, derivanti dall’Hard Rock…quanto la musica riesce ad esprimere secondo te, e dare maggiore valore al testo…? Quanto inoltre ritieni che questo obbiettivo venga attualmente perseguito dai cantautori?
Amo tantissimo i Cantautori Italiani, anche se a livello musicale ho sempre apprezzato di più la musica Inglese e Americana. Recitare un testo su una melodia di note, credo rafforzi l’espressione delle parole in modo davvero intenso, perché oltre all’emozione che esso trasmette, viene sovrapposta anche la dinamica musicale che, se fatta bene, è come se ti creasse il miglior percorso per arrivare a destinazione. Nella musica di oggi, ormai questo si sta perdendo molto. Non ci sono più connessioni tra testo e musica, ma semplicemente basi tutte uguali con testi diversi. Direi che il vero problema è che si è persa la sensibilità di ascolto, o forse, azzarderei a dire che si è persa proprio la sensibilità della persona. I media ci stanno portando verso un mondo troppo superficiale e privo di sfumature.

Scorrendo la tracklist si evince quanto infatti la forma rock, delinea anche l’approccio stilistico della scrittura…quanto il rock riesce ad esser un genere ancora attuale oggi, soprattutto come stile di vita?
Rock, è una parola che oggi ormai viene usata soltanto per pubblicità, non ha più significato. Sentirsi Rock però è diverso, chi davvero ha l’esigenza di evadere, di credere in qualcosa, di lottare per ottenere i propri obiettivi, beh… è Rock per forza. I giovani di oggi, hanno ancora bisogno di questo. Lo si vede dalle loro espressioni, lo si vede dai loro gesti folli. Questa è la speranza che mi resta per credere che il Rock non morirà ora, né mai. Noi musicisti/strumentisti intanto cerchiamo di fare la nostra parte, non cedendo a ciò che è più comodo, m
a andando verso ciò che più sentiamo.
Il singolo estratto si intitola “Ho bisogno di te”…come mai questa scelta? Quale legame ha con il titolo dell’album?
Ho bisogno di te” è il brano che rappresenta meglio il disco, perché è molto commerciale, ma ha anche un bella impronta Rock. Dopo questa traccia, si riesce ad ascoltare benissimo brani come “Cuore Infranto”, “Griderai il mio nome”, ma anche brani tipo “Anemone” o “A qualunque costo”. Poi il testo può essere indirizzato non solo ad una persona, ma anche ad una cosa. Ho bisogno di te, nasce dall’esigenza di avere il bisogno di qualcosa che manca, qualsiasi essa sia.

Per concludere…Progetti futuri…hai ancora un sogno nel cassetto…potremmo vederti live?

Non ho più vent’anni, e i sogni nel cassetto iniziano a diminuire. Ora esiste solo la voglia di fare ciò che mi fa stare bene e di farlo con persone con cui mi trovo bene  non solo a livello musicale, ma anche personale. Da qui la collaborazione con il resto della band: Stefano, Alex, Alberto e Frenky. Per ora ci siamo dedicati solo alla parte in studio e alla promozione, facendo qualche concorso in giro. Non appena troveremo l’occasione e il momento giusto per inserirci in qualche live, lo faremo volentieri. Nel frattempo continuate a seguirci su tutti i social, così sarete sempre aggiornati…. News, ce ne sono sempre!


Sonia Bellin