sabato 29 giugno 2019

Gipsy entra in SanLucaSound

Nuova avventura per Marta Fiorucci in arte Gipsy, l'artista perugina è entrata a far parte del ricco team di artisti targati SanLucaSound con la direzione di Manuel Auteri e del maestro Renato Droghetti, è infatti uscito il singolo della cantante "Serial Lover" sotto la prestigiosa etichetta bolognese.
Nato dal sodalizio artistico della cantautrice con il compositore Stefano Stinchi “Serial Lover” è un brano con sonorità derivanti dallo stile pop-rock internazionale che si carica di un flusso di energia graffiante che coinvolge l’ascoltatore fin dal primo istante, mettendo in risalto le caratteristiche vocali e la personalità carismatica dell’artista. Il brano presenta un testo accattivante accompagnato da un sound misterioso e potente al tempo stesso che si alterna a momenti più melodici; “A volte – ha dichiarato la cantautrice - le persone tendono ad autoconvincersi di poter avere tutto sotto controllo cercando di pianificare ogni aspetto della loro vita, per poi accorgersi che quando entra in gioco un sentimento importante e imprevedibile come l’amore tutto diventa ironicamente senza controllo”. 
Il videoclip, sotto la guida del direttore artistico e regista Lorenzo Lombardi, è stato girato in due location della provincia di Perugia ed è ambientato in una dimensione post-apocalittica dove Gipsy è una regina gotica, con una corona di filo spinato, vestita di bianco intrappolata nei meandri della sua mente. Una location clinica e simmetrica che rappresenta l’inconscio e la perfezione della mente si mescola al caos di una vecchia e buia fabbrica abbandonata che rappresenta le paure e gli incubi della vita, dove Gipsy si trova a nascondersi da ombre che la stanno inseguendo. In questa specie di guerra/nascondino Gipsy è vestita di nero perché è un angelo della notte e la sua arma è un arco. A dare forza e valore aggiunto al progetto la collaborazione di Patrizia Faiello in qualità di Ufficio Stampa, dell’amica Make Up Artist Manola Abati e del compositore e musicista Stefano Stinchi. 
Performer: GIPSY
Photo: Lorenzo Lombardi 
Make Up Artist: MANOLA ABATI
Hair Stylist: ILARIA RUBINI
Custume Designer: MARTA FIORUCCI(Gipsy) e LORENZO LOMBARDI
Cinematographer: N. SANTI AMANTINI
Executive Production: WHITEROSE PICTURES
Comparsa: SILVIA BASTIANELLI (Ballerina)






          BIOGRAFIA ARTISTICA
          La cantautrice Umbra Marta Fiorucci in arte “Gipsy” nasce a Città di Castello(Pg) e la musica è da sempre la sua passione più grande. Inizia a studiare canto fin da piccola, all’età di 14 anni si esibisce nelle prime serate di pianobar e negli anni successivi entra a far parte di diverse importanti band pop-rock partecipando a spettacoli live principalmente sul territorio Umbro, Toscano e Marchigiano. Dal 2001 al 2006 frequenta l’Accademia “Atelièr Della Voce” a Firenze per studiare e perfezionare dizione, fonetica e timbrica della voce e sempre in quel periodo collabora con un’etichetta discografica indipendente di Milano per la realizzazione di quattro brani inediti fra i quali “E Adesso” uscito nella compilation “Global Music” nel Dicembre 2006 e “Vola Via” finalista del Festival di Saint Vincent del 2008. Successivamente partecipa ad altri Festival e Concorsi a carattere internazionale come “Il Festival dell’Adriatico” e la “Bella e la Voce” a Salerno dei quali è stata finalista. Dal 2007 al 2011 frequenta l’Accademia Della Voce a Montecatini Terme e realizza in qualità di autrice assieme a Marco Del Freo (autore del brano “Doppiamente Fragili” con cui Anna Tatangelo vinse Sanremo nel 2002) il brano autobiografico “Oltre la mia stanza” che parla dell’importanza di credere nei propri sogni fino in fondo, brano che le permette di accedere all’Accademia di Sanremo Lab a Settembre 2009. A Maggio 2010 partecipa al concorso Nazionale “Stargate Music Festival” classificandosi tra i finalisti che prenderanno parte alla compilation della manifestazione uscita a Marzo 2011.  A Dicembre dello stesso anno il brano “Oltre la mia stanza” viene inserito nella programmazione radiofonica di Musica Radio di Roma e di Radio Tiferno Uno. A Ottobre 2018 è stata finalista nazionale del concorso “Il Cantagiro” con il brano “Bellissimo“ scritto dalla cantautrice e dal compositore Stefano Stinchi con cui nasce da subito un  sodalizio artistico che porterà i due a realizzare insieme diversi brani inediti. A Novembre 2018 viene selezionata per prendere parte al “Castel Fondi Music Festival” dove partecipa con il brano “Serial Lover” scritto sempre da lei e Stefano Stinchi e nel quale riceve dal regista e attore Mario Compagnone il premio con la realizzazione di un brano.  Nei primi mesi del 2019 inizia la preziosa collaborazione con la Press Agent, collaboratrice radiofonica, modella e indossatrice Patrizia Faiello che inizia a seguirla in qualità di Ufficio Stampa. A Febbraio 2019 viene selezionata tra gli artisti che rappresenteranno l’Italia al Festival Europeo “Vinci un tour per l’Europa” che si terrà a Brema in Germania il 30 e 31 Agosto 2019. 
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lunedì 17 giugno 2019

INTERVISTA A STEFANIA P. NOSNAN: “LA BICICLETTA NERA”

Abbiamo l’onore e il piacere di intervistare Stefania P. Nosnan, la quale ha trovato nella scrittura, un modo di esprimere se stessa e di riversare parte delle sue passioni, prime fra tutte la storia, argomento del suo ultimo libro in concorso al premio Campiello e al premio Stresa…

Benvenuta cara Stefania…
spieghiamo innanzitutto ai lettori, sia quelli che magari hanno già avuto il piacere di leggere un tuo libro, sia a quelli che ancora non ti conoscono, che cosa ti ha portato un giorno a dire: “ora voglio scrivere!”

Buongiorno, grazie a voi per questo spazio e naturalmente un saluto ai lettori. Cosa mi ha portato a dire: “ora voglio scrivere”? Rispondo dicendo che trovo la scrittura catartica, offre la possibilità di spaziare e realizzare quei sogni che nella vita reale rimangono irraggiungibili, perché la scrittura è fantasia, ma anche pazzia. Ho iniziato scrivendo poesie, poi è mi è capitata per le mani questa storia e non ho saputo resistere, dovevo farla conoscere.

”LA BICICLETTA NERA” è un romanzo ambientato durante la Seconda guerra mondiale, che i personaggi vivono sulla loro pelle, non solo come civili, ma come partecipanti attivi… protagonisti sono due ragazzi che il destino fa incontrare, per poi dividere… quanto è difficile legare una storia d’amore, con i relativi sentimenti, in un momento storico come quello della guerra?
Non molto, per il semplice fatto che l’amore governa la nostra vita, allora come adesso. Abbiamo bisogno di essere amati, ma anche di amare; è il nostro combustibile. Forse in quel momento storico il sentimento è più vero e genuino, perché si è realmente consapevoli che la vita può finire da un momento all’altro. Quello che hanno sperimentato Emma e Umberto è un legame che tocca il cuore.

Il fulcro del racconto è il cambio di alleanze dell’8 luglio del 1943, una data che ha delle evidenti conseguenze non soltanto per la guerra stessa, ma per i paesi coinvolti, l’Italia in particolare, la quale si ritrova spaccata in due… Processo che nel romanzo si ripercuote nella vita dei due protagonisti.
Sì è un momento tragico per l’Italia che paga un conto salato di vite umane. È doveroso ricordare che per quella scelta, molti soldati del Regio esercito furono deportati o ancora peggio uccisi. Doveroso il ricordo dell’eccidio di Cefalonia. Nel romanzo anche Umberto e i suoi commilitoni devono fare una scelta e lo faranno con consapevolezza. Essendo un romanzo tratto da una storia vera, ho mantenuto l’originalità degli eventi.

La protagonista Emma Loreti è una ragazza che ha perso la sua famiglia per colpa della guerra, per poi abbracciare le idee della Resistenza… sembra quasi che Emma voglia cercare di riscattare la sua famiglia, rendendosi partecipe di un conflitto che ora la sta dividendo dalla persona che le sta facendo ritrovare il sorriso…

Emma Loreti è una giovane donna che ha perso tutto, ma nel dolore trova l’amore che la rafforza. Sarà donna Lucia a introdurla nella Resistenza, ma lo farà in modo graduale e non forzoso, lasciando alla ragazza libertà di scelta. Nel suo intimo Emma vuole aiutare, come può, Umberto e nel suo piccolo ci riesce.

Da questa prospettiva, possiamo anche considerare Emma come un’eroina che mette se stessa al servizio non solo del suo amore, ma anche della Nazione…

È una ragazza che diventa donna. Una donna forte che riesce a gestire più problemi che incontra sul suo cammino. Possiamo considerarla un’eroina come tante donne prima di lei e qui sono costretta a citare le Portatrici Carniche, donne che hanno lasciato tutto per aiutare il Regio esercito nella Prima guerra mondiale, o le donne che andarono a lavorare in fabbrica o che hanno combattuto per la parità e per il voto. Il passato e il presente sono pieni di eroine e sfortunatamente il più delle volte sono dimenticate o relegate in piccoli ricordi, mentre hanno lasciato un’impronta importante nella Storia.

L’amore a distanza che vige nel racconto è un aspetto che ha sempre destato molto fascino nella letteratura, in questa epoca di social e facili “contatti”, risulta ancora possibile coltivare un amore a distanza?

Effettivamente siamo in un’epoca dove tutto corre sulla visibilità online, le nostalgiche lettere e cartoline sono dimenticate; però credo che l’amore a distanza esista ancora. Non voglio credere che la tecnologia abbia rovinato il sentimento, sono fiduciosa. Sicuramente chi si ama a distanza sono delle persone dal carattere forte e alla base del loro amore c’è fiducia e rispetto. Questo è l’aspetto più importante, se non vitale di un rapporto

Sonia Bellin pastedGraphic.png

giovedì 6 giugno 2019

INTERVISTA A PAKY!!!!


Eccoci di nuovo con Paky, al secolo Pasquale Schiraldi, cantautore giovanissimo, ma già affermato nel panorama musicale …dopo una gavetta fatta di festival e svariati concorsi, ha inizio l’avventura radiofonica che lo porta a svettare nella classifica dei brani indipendenti più trasmessi dalla radio italiane…

Benvenuto Paky, allora, a proposito di radio…volgiamo ricordare al pubblico il tuo singolo di esordio?
Il mio singolo d'esordio è stato  "Campagnolo", brano che ho proposto io stesso alle radio, lavorando costantemente con Mail e computer anche fino a tarda notte. Devo dire che in molti hanno apprezzato tre anni fa questa canzone che nonostante gli scarsi mezzi economici a disposizione son riuscito a diffondere in modo abbastanza soddisfacente rientrando a sorpresa anche in ottime posizioni della Indie Music Like.

Non è solo attraverso il circuito radio che ti sei fatto conoscere ma, come ricordato in apertura, anche grazie alla partecipazione a festival e concorsi, molti dei quali, erano tenuti da musicisti e maestri di grande prestigio e professionalità…quanto tali esperienze hanno contribuito al tuo percorso musicale?
Le esperienze come concorsi ed esibizioni dal vivo sono fondamentali per la crescita artistica perché consentono il confronto costruttivo con altri artisti e con professionisti del settore.
La crescita di un musicista non può prescindere da tali esperienze perché innanzitutto è un modo per far conoscere il proprio lavoro, ma soprattutto consente di verificare costantemente il percorso che si sta facendo.

Ma parliamo del tuo nuovo singolo, il quale ha un titolo chiaro e diretto, ovvero “L’IGNORANZA” che hai presentato come un invito a riflettere sulla verità e su stessi…

L'ignoranza di cui parliamo in questa canzone va oltre il bagaglio culturale acquisito grazie allo studio, anzi paradossalmente è proprio la convinzione di conoscere tutto che potrebbe determinarla. Il messaggio che vogliamo trasmettere fa riferimento ai valori che vanno al di là delle competenze, ma che permettono di avere uno sguardo ampio sulla realtà e le cose importanti. È fondamentale riuscire a dare priorità a ciò che ci consente di evolverci positivamente come persona. L'ignoranza è generata dalla convinzione di  possedere una  verità assoluta, dettata dall'egoismo e rinforzata  da un ridicolo senso di onnipotenza.


Quanto nella società di oggi secondo te, si tende sempre a guardare gli sbagli altrui, senza cogliere invece i veri valori, dimostrando quindi di essere quasi schiavi dell’ignoranza…?
Il problema è che spesso si tende a porsi su un piedistallo e a pensare di essere al di sopra di tutti e di ogni cosa: proprio quando agiamo così siamo schiavi dell' ignoranza, nel momento in cui le nostre convinzioni, le nostre certezze ci bendano gli occhi e non ci fanno vedere il senso profondo di ciò che ci circonda.

La curiosità, il desiderio di imparare, l’ammettere l’errore…sono tutte constatazioni che ci permetterebbero di mettere a tacere l’ignoranza, questa nostra esuberanza…cosa invece ci blocca verso tali atteggiamenti, continuando a puntare il dito contro gli altri?
Credo che per quanto se ne parli tanto, quello che oggi viene sempre meno è l'empatia, quella capacità di "sentire" l'altro e di immedesimarsi. Probabilmente alcune barriere riusciremmo a romperle nel momento in cui nella persona che ci è accanto vediamo noi stessi, allora avremmo rispetto delle sue idee, delle sue verità, anche se diverse dalle nostre, delle sue debolezze ed anche dei suoi sbagli.

Progetti futuri  o altri sogni nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è andare avanti. Continuo a sperare che la mia musica e i miei messaggi possano raggiungere più persone possibili e che mi sia data una possibilità in più,  anche da chi ha il potere,  di diffondere o meno la mia musica.


Sonia Bellin