sabato 30 giugno 2018

Tiger Dek, l'intervista

Oggi siamo qui con Tiger Dek, artista che con il brano "Noi andiamo in cina" già in promozione radio, sta facendo parlare molto di se, ma conosciamolo meglio


Buongiorno Tiger Dek, presentati ai nostri lettori

Come è nato "Noi andiamo in Cina"?
E’ una riflessione, per quanto paradossale, sulla percezione e sulle paure generate dall’immigrazione: non tanto il fenomeno in sé, ma le dinamiche sociali che ci ruotano intorno.

Ad oggi quanto è difficile per un artista poter emergere?
Penso che sia difficile, considerando soprattutto la massiccia offerta che c’è già sul mercato e la rapidità con la quale viene proposta e consumata dal pubblico.

Le difficoltà maggiori che hai incontrato?
Questo è il primo singolo di Tiger Dek, un pezzo molto particolare e fuori dagli schemi. Non si allinea con quanto si sente in giro ed è una canzone che va ascoltata con attenzione per essere compresa, anche se a prima vista può apparire semplicemente trash.
Il fatto che ci sia un riferimento al fenomeno dell’immigrazione ha portato alcune radio a cui era stata proposta a non volerla trasmettere, anche perché credo che ne abbiano travisato il senso.
Ma questo mi ha fatto anche riflettere su quanto sia debole la nostra “democrazia” e quanta censura ci sia su tutto quello che potrebbe avere un risvolto “politico” (anche quando non dovrebbe averlo).uesto

Quali sono i tuoi ascolti musicali?
Sono sempre stato un grandissimo fan di Vasco e conosco tutte le sue canzoni, dal primissimo album “Ma cosa vuoi che sia una canzone”. Mi piace anche la musica “elettronica”, da ballare in discoteca.

Come vedi il futuro della musica italiana?
Sinceramente non mi piacciono i vari “trapper” italiani, che seguono oltretutto gli stereotipi delle gang americane (ma quelle almeno sono vere). In più, proprio loro che dovrebbero rappresentare una cultura alternativa, spesso manifestano il peggio della socieà consumistica: droga e soldi, soldi e droga. E cosa c’è di nuovo o alternativo? I ragazzi ascoltano questo tutto il tempo…
Spero ci sia un ritorno sulla scena di veri e originali cantautori.

Che opinione hai dei Talent?
Sono un ottimo mezzo per farsi conoscere ma, come dicevo prima, fanno parte di questo meccanismo di consumo rapidissimo del prodotto musicale. Tutto si consuma con tale velocità che, di molti di questi bravi musicisti, si perdono poi completamente le tracce.


Progetti futuri?
Sto realizzando una nuova canzone e il videoclip. Penso che uscirà tra non molto….

i Tuoi contatti?

Pagina facebook Tiger Dek

Gruppo facebook Tiger Dek LifeStyle

Su Instagram: tiger.dek

La canzone è stata pubblicata sulle principali piattaforme digitali tra cui Spotify, dove ha finora ottenuto oltre 5.000 ascolti.
Il video è stato postato su Youtube e in un mese e mezzo ha superato le 15.000 visualizzazioni

https://www.youtube.com/watch?v=bhgejQWWL1I&feature=youtu.be




domenica 17 giugno 2018

FRANCIS SALINA: UN TALENTO DA RISCOPRIRE


E lo straordinario successo di Francis Salina prosegue ininterrottamente- del resto, un cantante di grande talento come lui- non teme i confronti con i big della musica italiana: il suo timbro baritonale, così profondo e così particolare, ha infatti conquistato fin da subito un pubblico radiofonico, che ha accolto entusiasta questa prova di grande estensione vocale qual è quella con cui Salina ha rivisto THAT’S AMORE. Tale brano non è infatti, un brano qualunque, ma si tratta di una canzone estratta dal repertorio della musica tradizionale americana, risalente agli anni ’50, quando ancora era cantata da Dean Martin. E chi altro, se non uno come Francis- che di doti canore e capacità interpretative ne ha da vendere- poteva essere all’altezza di realizzare una personale versione di un pezzo di così potente levatura? Una sfida come quella di reinterpretare un brano quasi sconosciuto in Italia, su cui nessuno finora aveva osato mettersi in gioco, poteva essere accolta solo da Francis Salina: uno che di musica con la “M” maiuscola se ne intende, uno che - senza tanto pensarci su - ha preso a improvvisare su un brano di enorme prestigio e la cui reinterpretazione, risultava per chiunque impegnativa; uno che- non badando a buttar fuori un brano moderno da classifica- ecco che in classifica ci arriva comunque, peraltro senza una casa discografica alle spalle. Una prova impossibile magari per tanti, ma non per Francis che -ha saputo sì improvvisare- ma anche riportare tutta la classe e tutto il lustro di dovere a THAT’S AMORE. Si può ben dire allora - e i numeri raggiunti parlano chiaro- che la scommessa che Salina ha fatto su THAT’S AMORE, sia stata vinta: il brano è stato recepito, ascoltato e apprezzato: la controprova che rischiare è una misura imprescindibile per raggiungere un risultato e poi da questo ottenere una soddisfazione. E da qui in poi, le soddisfazioni per Francis non tardano ad accumularsi: la visibilità che sta ottenendo, lo ha già portato accanto a grandi nomi della musica, per non parlare della stampa, che ha cominciato a parlare di Francis e del suo inaspettato successo. Un cantante che non accontentandosi di dar voce a una semplice canzone, è andato nel passato, riuscendo a riportare un classico della musica americana, fino in Italia; un luogo che- a dirla tutta- ha anche a che a fare con la terra di origine di THAT’S AMORE in quanto, proprio alcune parti del brano, sono in lingua italiana, precisamente in napoletano; quindi anche un percorso di “riappropriazione” di un pezzo di storia della musica che ci riguarda da vicino e che solo grazie a Francio Salina, possiamo ora aprezzare.Attraverso un’impostazione vocale equilibrata, che nemmeno per un istante lascia disperde la sua intensità, Salina ha conquistato, e continua a conquistare le radio, le quali s’ inchinano alla sua arte e, alla sua straordinaria capacità di confrontarsi con un pezzo di storia della musica americana e in parte italiana.

Sonia Bellin


giovedì 14 giugno 2018

IL NUOVO ALBUM DELLE MUMBLE RUMBLE “INSIDIOUS INSIDE”


Oggi ho il piacere di parlare di una Band che seguo da sempre, in parte perché è “vicina di casa”, essendo nativa della mia amata Bologna e in parte perché, come me, condivide il gusto per i toni decisi.
Se non vi è già successo, è giunta l’ora di fare la loro conoscenza.
Vulcaniche e rock n’ rose, le MUMBLE RUMBLE sono un gruppo alternative rock italiano tutto al femminile, nato a Bologna all’inizio degli anni ‘90, con il progetto di creare canzoni proprie ed originali, mescolando diversi stili e linguaggi in assoluta libertà.
Andiamo a vedere, per chi non le conoscesse già, chi sono queste quattro ragazze.
Le MUMBLE RUMBLE sono: Meltea Keller (voce), Tiziana Govo (chitarra), Cristina Atzori (batteria), Erica Martini (basso).
Si tratta di un gruppo tanto sfaccettato quanto omogeneo.
Quattro personalità ed identità artistiche dai tratti netti.
La loro musica è forte, sensuale, energica, razionale ed insieme passionale.
E’ un mix di rock, core, noise, punk, metal, sperimentazione, che fa incontrare impatto e melodia.




Le MUMBLE RUMBLE hanno una lunga esperienze alle spalle.
Nascono a Bologna nel 1990 dall’incontro di alcune componenti delle formazioni Something Weird e Baby Dolls.
Si esibiscono live, per la prima volta, l'anno successivo, in occasione di una manifestazione contro la Guerra del Golfo.
Nel 1992 hanno vinto l’Arezzo Wave Festival e partecipato alla tournée di Arezzo Wave On The Rocks, nonché alla compilation del Festival con il brano Eli-capture.
Nel 1994 esce per Aaargh Records il loro primo lavoro, KAPOW, una produzione curata dai Technogod. Per la promozione del disco partecipano anche al programma Segnali di Fumo condotto da Paola Maugeri su Videomusic.
Durante i tours successivi, nel 1995, le MUMBLE RUMBLE hanno aperto il concerto dei Fugazi a Verona, dei Motorhead al Velvet di Rimini e dei NoFX nella manifestazione
Made in Bo.
Nel 1996 aprono e chiudono la manifestazione Adidas Street Ball Challenge, conclusasi alle Terme di Caracalla e partecipano al Beach Boom Rock Festival assieme a Fu Manchu, Ozric Tentacles, House of Pain, Ritmo Tribale.
Nel 1997, Florinda Rinaldini parla di loro nel libro
Resistenze Musicali (Ed. Franco Angeli), intervistandole insieme ad altri gruppi rock della scena anni ‘90, come i Massimo Volume o i Disciplinatha.
Nel 1998 entrano nel Dizionario dei nomi rock, edito da Arcana.
Sempre nel 1998, iniziano a lavorare al loro secondo album RICORDARE DIMENTICARE, registrato nei Mauer Studios di Trofarello. Il brano omonimo sarà incluso nella compilation Il meglio del MEI (Vitaminic).
Il giornalista Andrea Tinti le cita nel libro Enciclopedia del Rock bolognese (Ed. Punto e Virgola), presentato nel 2001 allo Scandellara Rock Festival.
Nel 2003 hanno partecipato all’Heineken Jammin’ Festival.
Nel 2004, all'Estragon Summer Festival, aprono il concerto dei Linea 77 e partecipano come guest star al Non Solo Rock Festival. Il brano Specie verrà incluso nella compilation della rassegna.
Nel 2005 la band vince il progetto I-ndipendente - The New Wave of Independent Italian Music, con il brano Clematis incluso nell'omonima compilation.
Guardate qui il videoclip del brano: https://www.youtube.com/watch?v=9gKv7aHX5Rc
Nel 2007 registrano al Jungle Sound di Milano TREDICI, il terzo album, che uscirà l'anno seguente per Latlantide. Il brano Global War entrerà nella compilation Dal profondo (Latlantide/Giucar).
Nel 2011, Jessica Dainese le nomina nel suo libro Le ragazze del rock (Ed. Sonic Press).
Il brano Global War verrà scelto per la compilation Le ragazze del rock.
L'anno dopo, Oderso Rubini ripercorre la loro storia e la loro carriera in Largo all'avanguardia (Ed. Sonic Press).
Clematis, il singolo che supporta l'album Tredici, è inserito nella compilation online Freschi per davvero del settimanale di Repubblica XL.
Il brano This Empty Heart è parte del cortometraggio Con le mie mani di Laura de Sanctis, contro la violenza sulle donne.
Cosimo Mauro, nel suo libro autobiografico Storie di un aspirante rockstar (Ed. Pendragon) nomina a lungo le Mumble Rumble.
Verranno citate nel libro Cachemir et le meilleur du rock féminin di Michel Allou (Ed. Edilivre, Saint-Denis, Paris).

Dunque, le MUMBLE RUMBLE ne hanno di gavetta alle spalle e di talento nel sangue.
Hanno suonato in Italia, Svizzera, Austria, Germania e come supporters di alcuni grandi gruppi stranieri quali: Moving Targets, F.F.F., Lunachicks, NoFx, Fugazi, Motorhead.
Hanno partecipato ad importanti manifestazioni (Nightwave, Adidas Streetball Challenge, Beach Bum Rock Festival, NonSoloRock, MEI).
Numerosi sono stati i loro passaggi televisivi: su RAI 1, RAI 3, RAI 5, Videomusic, TMC2, Tele+, Stream, Sky, Class CNBC, etc.
Svariati sono stati anche i loro passaggi radiofonici, tra i quali: Rai Stereo Notte, Demo di Rai 1, Notturno Italiano su Rai International etc.
Infine, si è tanto parlato di loro sulle più note testate nazionali di musica e non solo, e su diversi libri dedicati alla musica rock.

Quindi abbiamo visto come, nel loro background, oltre a varie compilations alle quali hanno partecipato, tre sono i loro Album dati alle stampe.
1994 - Kapow (Aaarrgh Records)
1999 - Ricordare Dimenticare (Lilium/Sony)
2008 - Tredici (Latlantide/ed.EMI)

E ora, la notizia, che più di tutte, non dovete assolutamente perdervi!
Il 15 MAGGIO 2018 è uscito il nuovo Album delle MUMBLE RUMBLE, INSIDIOUS INSIDE, e la nostra storica rock band femminile italiana, che dagli anni ‘90 ad oggi ha attraversato più generazioni, non ha smentito la sua bravura e la sua capacità di sorprenderci.
Il disco è prodotto da LATLANTIDE e dalle MUMBLE RUMBLE stesse, e distribuito da Edel Italy Srl.
Compositrice ed autrice dei brani dell’Album è la chitarrista della Band, Govoni Tiziana.

Questo quarto lavoro, è stato registrato e mixato al Morphing Studio (Bologna) da Cristiano Santini (Disciplinatha) e masterizzato da Giovanni Versari (già al lavoro con Muse, Bad Religion, Teatro degli Orrori, etc. e vincitore del Grammy Award 2016 “Best Album Rock” con Drones della Band Britannica Muse)

Ritroviamo, in questo quarto disco, la stessa grinta ed energia di sempre, in una musica inquieta a volte aggressiva e a tratti suadente, che racchiude parole di ombre, di dolore e di rabbia, ma anche di speranza, di lotta e di forza.
Ancora una volta, le MUMBLE RUMBLE giocano con gli stili, i generi e i linguaggi.
I testi sono in inglese, in italiano ed uno anche in tedesco.
INSIDIOUS INSIDE, come una nave libera e all’avventura ma che può crollare a picco, come una vita apparentemente equilibrata ma che può spegnere i sogni, come un presunto amore che può diventare violenza.
Nel nuovo disco si parla anche di riscossa, della paura che può finire per dominare la propria vita, si narra di diritti e della dignità per cui combattere al suono di una musica fiera, vibrante e senza compromessi.

La foto di copertina, rappresenta una pianta carnivora a forma di cuore: bella ed attraente, ma anche insidiosa e fatale. Come la vita stessa del resto, di cui narrano le canzoni.
Tracking List del disco

1) Intro
2) Season of the witches
3) Don’t let ‘em take you
4) Lancillotto
5) Pandora
6) This Empty Heart
7) Schicksal
8) A peaceful man and his fucking family
9) Stupid Jives
10) Per N.

Recensione a cura di GIULIAGRISETTI