Cogliamo l’occasione del
25 novembre, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per
focalizzare la nostra attenzione su un’artista che, in pochissimo
tempo e senza alcuna major alle spalle, è riuscita a farsi strada
nel panorama indipendente, fino a portare la sua musica, prima in un
circuito di oltre 200 radio, per poi far parlare di sé in diverse
testate nazionali, fino alla home page a lei dedicata sul famoso sito
di Rockol!!!
Stiamo ovviamente parlando
di Mary, al secolo Maria Marino, cantautrice che ha sempre vissuto
con la musica e per la musica, iniziando con l’interpretazione di
vari classici della melodia italiana, ma passando ben presto a
proporre pezzi propri, di cui è peraltro autrice ma poniamole
direttamente qualche domanda per conoscerla da vicino..
Cara Maria,
innanzitutto ti chiedo,
dato il clima celebrativo di questi giorni, il tuo pensiero verso
l’universo femminile….Sembra che tu, a detta del pubblico che sta
ascoltando i tuoi brani, i quali svettano le classifiche
indipendenti, ma a detta anche degli esperti del settore, sia una
valida rappresentate di questo mondo un po’ nascosto, potremmo dire
più confidenziale rispetto a quello maschile, in cui ogni frase non
detta, ogni emozione suscitata, ha qualcosa in più rispetto a lunghi
discorsi e gestualità comuni…
Ovviamente
essendo una donna e fiera di esserlo, vivo da vicino tutto ciò che
alla categoria delle donne accade, in bene e in male in questa
società. Io non ho mai accettato le ingiustizie. Da qualunque parte
arrivino e verso chiunque sono fatte. Sono altamente intollerante.
Ogni uomo nella terra è diverso l'uno dell'altro .Ha le sue
caratteristiche caratteriali, sessuali, religiose, sociali. Ma una
cosa che non concepisco e che queste differenze possono creare
presupposto per dei disagi o discriminazioni. Certo è che nessuno si
debba avvalere della posizione sociale, ruolo che ricopre o della
sua appartenenza e ababusarne .Quindi reputo che il rispetto per gli
altri è uguale al rispetto che vogliamo per noi e rispettandoci
tutti, rispettiamo il mondo.
Con il brano “D’AMORE
MORIREI” racconti di quanto l’amore sia indispensabile e fonte di
benessere per l’essere umano, tuttavia ti soffermi sul valore di se
stessi, sul non lasciarsi sopraffare dall’altro amandolo, per non
contraddire la forza e la potenza di un sentimento così profondo….
Certo
amare, non significa annullarsi. Noi dobbiamo essere ciò che siamo,
quindi veri. Non dobbiamo creare degli stereotipi ma portare avanti
la nostra personalità e il nostro carattere. Nel momento in cui
decidiamo di stare con un'altra persona è normale che si cerchi, nel
rispetto reciproco di smussare determinati comportamenti. Ciò non
toglie che non debbano prevalere le priorità di uno della coppia a
svantaggio dell’altro. Quando ami, nella fase dell'innamoramento
tendiamo a vivere in simbiosi con il partner considerando le sue
priorità come tue. Ma guai a rinunciare a quello che siamo
veramente. Soffocare le nostre aspirazioni, potrebbe far sì che
diventino future recriminazioni, che verrebbero a compromettere
duramente la stabilità della coppia.
Il tuo attuale singolo si
intitola MALEDETTA/BENEDETTA e l’ossimoro esprime bene questo
contrasto talvolta incontrastabile, tra il nostro conscio e
l’inconscio…una sorta di voce interiore, di intuito si potrebbe
meglio definire, che ci invita verso una scelta piuttosto che
un’altra…Quanto è difficile capire, nel momento in cui si è ad
un bivio, qual’ è quel famoso richiamo del cuore, ossia ciò che
si rivelerebbe poi la scelta giusta per se stessi?
È
molto difficile perché per arrivare a capire, quanto tu vali per Te
stessa e quanto ti Sei necessaria, devi toccare il fondo. Affidarsi a
un'altra persona è sempre un rischio che vogliamo e dobbiamo
accettare, per sperimentare l'amore. Ma se l'amore ti vuol far
sentire, svuotata, esautorata, inadeguata, giudicata, manipolata, non
rimane altro che scegliere la libertà, la vita e la ricerca e
rispetto di te stesso ossia la rinascita.
Quanto di te c’è nei
tuoi brani di cui sei comunque autrice e quanto, nello stesso tempo,
riesci ad immedesimarti in donne che come te, cercano la rivincita
nella sola forza interiore?
Essere
donna non è molto facile, è da sempre una sfida. Far passare in
secondo piano l'aspetto nella nostra società maschilista e far
capire che oltre all'involucro esterno c'è un contenuto , un
cervello funzionante e autonomo è una dura lotta. E devo dire, con
soddisfazione, e non senza ,appunto, aver lottato, che ci sono
riuscita, sempre. Questo è il messaggio, che ho cercato di far
passare con l’altro sesso. Ho sempre difeso la mia autonomia.
Cominciando da mio padre, mio fratello e tutti gli uomini della mia
vita che fossero amici, fidanzati, conoscenti e non.
In quanto donna più che
in quanto artista, quali sono le esperienze che ti hanno maggiormente
segnato e che ti hanno permesso poi di forgiare questo carattere
nella tua fisionomia artistica? Cosa insomma, ti ha reso la persona
che sei ?
Avere
conosciuto persone che già da piccola, purtroppo, mi hanno costretta
ad aprire gli occhi per la loro disonesta' emotiva e sociale. È
grazie al mio intuito, a quella vocina interiore, che mi ha guidata
a mia insaputa da piccola, che mi sono salvata diverse volte,
nell'arco della mia vita, da violenze fisiche. Con la conseguenza di
creare una barriera, l'amicizia, come scudo di protezione, tra me e
l'altro sesso, e il risultato di non riuscire a fidarmi e affidarmi
al genere maschile, esclusi mio padre e mio fratello. È faticoso
subire giornalmente delle attenzioni indesiderate e che ti fanno
sentire un “Oggetto” . Io nella mia vita ho sempre scelto di
essere un ”Soggetto”.
A fronte di tutto ciò,
dei momenti bui, degli ostacoli, delle insicurezza con cui comunque
ognuno si trova a fare prima o poi i conti…cosa ti senti di dire a
tutte le donne che ti ascoltano e in particolare in circostanze come
questa importante celebrazione?
Di
credere un po' più in noi stesse e nelle nostre capacità. Di non
avere il bisogno del consenso di un uomo, per sentirci qualcuno,E che
nessuno può o deve invadere il nostro spazio di azione e di vita.
Ci dobbiamo rispettare, per farci rispettare. Ma la questione va
risolta anche nell'ambito Sociale e a livello nazionale e mondiale
.Basta creare disparità e far prevalere i diritti di uno a
svantaggio di un altro essere umano. Non ci sono uomini o cittadini
che solo per appartenere a un sesso diverso, debbano essere
considerati di seconda scelta o con capacità inferiori. Perché la
donna nella vita ricopre nella il ruolo importantissimo di
procreare. E se c'è stato affidato questo compito e perché siamo in
grado di fare l'impossibile e se ci alleniamo anche i miracoli.
Prima di salutarci,
volgiamo ricordare al pubblico il tuo prossimo progetto che prenderà
una via alternativa da quella prettamente musicale?
In
cantiere ho un altro progetto con Sergio Vinci,per un nuovo inedito
BigFat, che uscirà l'anno a venire. Ma come avevo accennato in
altre occasioni ,ho già in corso di lavorazione, un album, di miei
brani inediti ,che avevo composto con mia musica e parole, in questi
anni passati e che ho voluto rivedere e aggiornare. Progetto affidato
e partito da tempo, insieme a un ragazzo romano e si chiama
Alessandro D'Alessio in arte “Deville”, che ne cura
l'arrangiamento. Tra l'altro potrete già trovare sulla mia pagina
YouTube ,(vi lascio qui il link VlvN-KZQPOU6qQ ),due dei nostri
lavori ,”È Natale” che presto promuoveremo su tutte le radio e
troverete su tutte le piattaforme digitali a breve. E tra l’altro a
giorni è prevista la realizzazione del video. E “Volo via” che
rientreranno nell'album e di cui avrò in modo di parlare in seguito.
Trattano della visione sociale del Natale in questa società ,di
come si vive e di come mi piacerebbe fosse vissuto. Mentre in “Volo
via” affronto il problema della necessità, che molto spesso
abbiamo, di allontanarci della realtà quotidiana, per proiettarci in
un'altra dimensione, più soddisfacente anche se virtuale. Posto in
cui realizziamo i nostri voli pindarici, regalandoci attenzioni e
realizzando sogni che ci aiutano a colorare la vita, anche quella
reale.
Sonia
Bellin
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