Se dovessimo scegliere un
rappresentante della musica latino- americana in Italia, capace di
insabbiare in nostri piedi con il solo eco di una calda melodia che
quel folk contaminato dal reggae riesce a farci respirare, dopo
Gaetano Veloso, uno che nella scena indipendente italiana è ormai un
nome ed una garanzia, non possiamo non annoverare LO MARTILL, un
artista che, lasciandosi influenzare da chi ha reso indimenticabili
alcuni momenti di storia della musica latino- americana, ha iniziato
la sua formazione musicale proprio in una delle terre che più
rigogliose di questo stile così travolgente, ossia Rio De Janeiro.
E travolgente più che mai
è anche l’ultimo singolo di LO MARTILL, dal titolo, non a caso,
“LET’S GROOVE” di cui l’autore stesso, dichiara di aver
scritto appositamente con l’intenzione di nominare frasi e nomi
delle canzoni dei grandi della storia della musica, dagli Earth Wind
and Fire, a Bob Seger, Elton John, Carly Simon. e lo stesso Gaetano
Veloso.
Un modo per lasciarsi
andare, per prendere la vita con più serenità, senza dimenticare di
appropriarsi del proprio pensiero, del proprio essere. Del resto LO
MARTILL cerca di indagare e studiare in modo pressoché spontaneo, i
generi musicali più diversi, non solo il jazz, il folk e il rock, ma
lo stesso lirico, cercando poi di riunirli in tutte le sue
composizioni. La sua musica, la definisce egli estesso, come
un’indagine politico sociale con l’obbiettivo di far riflettere
la gente, cogliendo il lato più umano, e dirigendolo verso pensieri
positivi.
Sonia Bellin
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